Tasche Gengivali, come curarle in tempo

Come si formano le tasche gengivali e come si curano?

Uno dei principali segni clinici della malattia parodontale è rappresentato dalle tasche gengivali o più correttamente definite tasche parodontali. 

Vediamo di rispondere alle domande più frequenti su questa problematica:

  • Cosa sono le tasche parodontali?
  • Quali sono i primi sintomi?
  • Come fare una corretta diagnosi?
  • Come si curano le tasche parodontali?
  • Quando è necessario intervenire chirurgicamente?
  • E’ possibile adottare delle abitudini o dei comportamenti in grado di prevenirle?

Cosa sono le tasche parodontali?

Il professionista con l’utilizzo di una semplice sonda millimetrata è in grado con certezza di stabilire la presenza di una tasca parodontale effettuando una manovra priva di alcuna invasività.

La sonda parodontale è uno strumento (con tacche millimetrate ad ogni millimetro) che viene inserito, utilizzando una forza adeguata (di circa 30 grammi), tra il dente e la gengiva. In condizioni di salute il solco gengivale è profondo fino a 4 millimetri; qualora arrivi o superi i 5 mm si parla di tasca parodontale. 

Quali sono i primi sintomi?

La presenza della tasca in genere si accompagna al sanguinamento gengivale. Questo fenomeno deriva dall’impossibilità da parte del paziente di controllare a livello quantitativo e qualitativo i batteri presenti all’interno della tasca.

In buona sostanza il paziente effettua un controllo della placca sopragengivale ma non è in grado di entrare nella tasca e tanto meno influenzare il controllo infiammatorio in profondità.

Come fare una corretta diagnosi?

Uno dei punti fondamentali della diagnosi è rappresentato dal sondaggio parodontale. Come abbiamo visto, con la sonda parodontale, percorrendo il solco su tutti i versanti di ogni singolo dente è possibile verificare l’eventuale presenza della tasca e la profondità della stessa.

Come si curano le tasche parodontali?

In primo luogo eliminando o riducendo i batteri che le colonizzano; questo si può realizzare attraverso sedute specifiche di strumentazione in profondità.

Attraverso una terapia non chirurgica spesso è possibile ridurre o eliminare le tasche gengivali. In ogni caso è opportuno sottolineare come solo una volta ottenuta una completa risoluzione dell’infiammazione è possibile stabilire il reale valore della tasca parodontale.

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Quando è necessario intervenire chirurgicamente?

Se viene eseguito un trattamento non chirurgico adeguato ed è stata risolta completamente l’infiammazione, in assenza di altri fattori di rischio, e se permangono delle tasche è necessario intervenire chirurgicamente.

Esistono ad oggi varie tecniche chirurgiche per eliminare o ridurre le tasche residue che si applicano a seconda delle circostanze:

  • Con la chirurgia resettiva la tasca viene eliminata;
  • Mentre con la chirurgia conservativa o rigenerativa la tasca viene trattata e ridotta attraverso raffinati processi di guarigione.

L’utilizzo delle varie tecniche è determinato dal singolo caso clinico e da una serie di parametri principali.

E’possibile adottare delle abitudini o dei comportamenti in grado di prevenirle?

La prevenzione primaria è la metodica che prevede l’adozione di una serie di comportamenti idonei che il soggetto sano deve avere per prevenire l’insorgenza della malattia.

In questo specifico caso è opportuno che avvenga il controllo dei fattori di rischio e che il paziente sia inserito in un programma di mantenimento (TPM ) che preveda una costante verifica diagnostica parodontale ed un supporto al controllo di placca.

Conclusioni

Oggi siamo in grado di prevenire l’insorgenza delle tasche parodontali e qualora si presentino di trattarle con successo, mantenendo nel tempo il risultato, specie quando il paziente segue le indicazioni del professionista.

Il consiglio che ci sentiamo di dare ai nostri lettori è quello di affidarsi a personale qualificato e di fare una diagnosi precoce della malattia parodontale. Più l’intervento è tempestivo in caso di problemi maggiore è la possibilità di notte nere una guarigione completa.

Spero in questo breve articolo di aver risposto ad ogni dubbio, altrimenti non esitare a scrivermi a simone@simonevaccari.it, sarò lieto di rispondere alle tue domande.

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    Francesco Bernardelli

    Francesco Bernardelli

    Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia con lode. Finalista al Premio H.M. Goldman al 13° Congresso Internazionale SIdP (marzo 2007). Socio attivo SIDP e membro della Commissione editoriale (2020-2021/2022-2023). Coordina i Corsi annuali della SIDP nelle due edizioni (2021-2022) ed ha partecipato in qualità di relatore ad eventi nazionali e internazionali. Ha eseguito studi di ricerca clinica pubblicati su riviste internazionali. Attualmente si occupa prevalentemente di parodontologia e comunicazione.

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