Sbiancamento dentale professionale o domiciliare? Questo è il dilemma: qualche dritta per scegliere bene

Forse ti starai chiedendo se sia il caso di affidarsi a un professionista esperto di estetica dentale per sbiancare i tuoi denti o se non sia meglio risparmiare con un trattamento domiciliare.

La cromia dei tuoi denti non ti soddisfa e stai valutando di sottoporti a uno sbiancamento dentale, ma non riesci a deciderti sul tipo di trattamento?

Se hai dubbi sullo sbiancamento dentale professionale o domiciliare, questo è l’articolo che fa per te e ti consiglio di continuare la lettura perché risponderemo a tutte le tue domande.

 

Prima regola preziosa: lo sbiancamento deve essere effettuato in sicurezza 

È bene chiarire subito un aspetto. Benché lo sbiancamento sia un trattamento cosmetico, deve essere effettuato in sicurezza per non provocare danni estetici evidenti e irreversibili. Sarebbe davvero un grosso problema rovinare denti e gengive con l’intento di ottenere un sorriso più bello!

Sin da ora mi preme specificare che i rimedi professionali sono quelli da tenere in maggior considerazione, mentre sarebbe meglio evitare il cosiddetto “fai-da-te”.

Infatti, malgrado sia uno dei trattamenti di estetica dentale, lo sbiancamento deve essere effettuato in un ambiente medico, da professionisti con una formazione specifica, anni di esperienza sul campo e indagini cliniche e di settore alle spalle.

Infatti, solo ed esclusivamente i trattamenti professionali sono corroborati dalla letteratura scientifica a seguito di studi condotti in questo specifico ambito.

È però anche utile chiarire che non tutti i trattamenti professionali sono così efficaci. Ebbene sì, ti stupirai, ma anche nel campo dei trattamenti professionali è necessario tenere alta la guardia perché c’è una giungla nella quale doversi districare.

A questo punto della lettura sarai forse in confusione: ho affermato che i trattamenti professionali sono i migliori, ma ti ho anche consigliato di fare molta attenzione. Cosa fare, dunque? Continuiamo a sviscerare l’argomento, in modo che tu abbia tutte le nozioni per decidere con criterio.

Hai bisogno di maggiori informazioni?

 

Rimedi sbiancanti fai da te

Qui abbiamo tutta una serie di tecniche e metodi sbiancanti, potremmo dire “rimedi della nonna”, privi però di fondamento scientifico. Queste pratiche devono essere effettuate con molta attenzione, perché i risultati non sono affatto sicuri. Vediamo un paio di “rimedi casalinghi”:

  • bicarbonato;
  • autodetersione.

 

BICARBONATO

A titolo d’esempio, ricordiamo una usanza popolare, ben nota e di antica tradizione: lavarsi i denti col bicarbonato per ottenere un sorriso più bianco. È vero che il bicarbonato svolge un’azione abrasiva, e se utilizzato in associazione a dentifricio e spazzolino può rimuovere le macchie superficiali.

Tuttavia, il bicarbonato ha una granulometria particolarmente aggressiva per lo smalto dentale. Questa pratica ripetuta nel tempo può provocare danni irreversibili allo smalto superficiale. In questo caso non abbiamo benefici, ma danni che potrebbero determinare costi elevati per poter rimediare alla situazione con un professionista esperto.

 

AUTODETERSIONE

Questa è un’abitudine salutare e utile, sebbene non garantisca gli stessi risultati dello sbiancamento professionale. Cos’è l’autodetersione? Una pulizia “fisiologica” che avviene tramite la masticazione di alcuni alimenti, in particolare verdure crude e croccanti come carote, finocchi o sedano, ma anche frutta come la mela.

Masticare questi alimenti dalla consistenzacroccante e dall’elevato contenuto di acqua crea un sistema di autodetersione che elimina in modo naturale le macchie superficiali.

Questo rimedio non dà alcun problema collaterale e presenta, invece, indubbi vantaggi: frutta e verdura crude sono alimenti consigliati e importanti nell’alimentazione, per la salute del nostro organismo.

Va da sé che non devi aspettarti un sorriso smagliante a furia di sgranocchiare carote, ma è un rimedio valido: può contribuire a ridurre quella patina fastidiosa e opacizzante che rende il tuo sorriso meno luminoso.

Attenzione: sgranocchiare verdura e frutta croccante non sostituisce l’igiene orale quotidiana. L’utilizzo regolare di spazzolino, dentifricio e filo interdentale è imprescindibile per la salute dei denti.

 

Trattamenti sbiancanti professionali 

Sono quelli eseguiti in ambiente odontoiatrico, approfonditi e studiati da ricercatori universitari con lo scopo di individuare metodi e molecole per ottenere un sorriso più bianco.

Anche qui è necessario prestare attenzione, perché non tutti i rimedi proposti sono privi di rischi e non sempre danno i risultati sperati. Due sono le pratiche odontoiatriche: tecnica professionale alla poltrona e walking bleach.

 

Tecnica professionale alla poltrona

Prevede una seduta dal dentista impegnando un tempo variabile da un minimo di 15 minuti a un massimo di un’ora. Sui denti sono applicati gel sbiancanti attivati da diverse sorgenti luminose: luce alogena, luce a led o laser di varia natura.

Questa tecnica offre il vantaggio di sbiancare i denti in poco tempo e quindi potresti pensare che sia la soluzione migliore, perché risolvi il problema in tempi brevissimi.

Devi però sapere che non è così. Infatti, questo trattamento è eseguito con gel sbiancanti particolarmente aggressivi, nei quali la molecola deputata allo sbiancamento, cioè il perossido di carbammide, è utilizzata ad alta percentuale, solitamente al 35%. Inoltre, la luce luminosa ne potenzia gli effetti. Il gel aggressivo a diretto contatto col dente non è scevro da effetti collaterali.

Questa situazione determina tre ordini di problemi:

  • aumento della sensibilità dentale post trattamento;
  • effetto sbiancante solo apparente;
  • riassorbimento della radice.

 

Aumento della sensibilità dentale post trattamento

La sensibilità post trattamento è davvero notevole per alcuni pazienti, così alta da dover ricorrere all’uso di antidolorifici per resistere alla sensazione dolorosa nelle ore successive o nei giorni successivi al trattamento.

 

Effetto sbiancante solo apparente

Questa tecnica non agisce per un reale effetto sbiancante, ma per un effetto di disidratazione che si crea sulle superfici dentali dopo l’applicazione del gel. Infatti, il dente disidratato appare con un aspetto “gessato”, cioè più bianco, ma dopo 2-3 giorni il sorriso tornerà esattamente come prima.

 

Riassorbimento della radice

Purtroppo le brutte notizie continuano. Questi prodotti altamente concentrati possono indurre riassorbimenti a livello della radice e provocare un danno irreversibile che può portare alla perdita del dente. Infatti, il riassorbimento radicolare potrebbe comportare addirittura l’estrazione del dente.

 

Perché la tecnica dello sbiancamento alla poltrona è così pubblicizzata? È uno specchietto per le allodole. Il ristretto tempo di esecuzione e i costi ridotti allettano la massa dei pazienti, ma è solo una leva di marketing per attrarre clienti paganti, con risultati discutibili.

 

Tecnica del walking beach

Prevede un’applicazione a casa da parte del paziente stesso, in autonomia, dopo che il dentista avrà preso un’impronta di precisione e consegnato una mascherina individuale con kit sbiancante.

Con questa tecnica, l’odontoiatra esegue una impronta dentale per realizzare la mascherina in silicone, che ha caratteristiche precise: fa sì che il prodotto sbiancante si distribuisca uniformemente sui denti, e fa in modo che il prodotto rimanga in sede, senza fuoriuscire.

La mascherina deve essere realizzata da un odontotecnico esperto: realizzazione, tempo e materiali impiegati hanno dei costi necessari; ricorda che la qualità della prestazione e i prezzi troppo bassi non vanno a braccetto.

Nelle mascherine viene inserito il gel sbiancante fornito dal dentista, e tu dovrai applicare all’interno della mascherina una piccolissima quantità di prodotto, delle dimensioni di un chicco di riso, lasciando che il gel agisca nelle ore notturne, mentre riposi.

È bene ribadire che questo trattamento viene eseguitoa casa, ma sotto il controllo di un professionista: le mascherine devono essere realizzate in modo adeguato e il gel deve essere opportunamente selezionato dall’odontoiatra. Anche in questo caso, quindi, l’esperienza del dentista e dell’équipe di professionisti fa la differenza.

Non tutti gli sbiancanti sono uguali: esistono aziende certificate che producono sbiancanti da più tempo e sono quelle più affidabili. Va da sé che materiali di alta qualità hanno costi maggiori. Sarà il dentista a scegliere per te quale trattamento sia più adatto per il risultato che si desidera ottenere.

Anche in questo caso, c’è molta pubblicità sui materiali utilizzati, ma sarà l’odontoiatra a scegliere il prodotto più sicuro per la riuscita ottimale del trattamento e per garantire una migliore esperienza ai pazienti.

 

Il segreto vincente del walking bleach

Il segreto di questa tecnica è che prevede sì l’applicazione di sostanze come perossido di idrogeno o carbammide, ma con concentrazioni decisamente ridotte rispetto allo sbiancamento alla poltrona.

Gli effetti collaterali in questo caso sono decisamente più rari. Inoltre, l’applicazione nel tempo abbassa ulteriormente il rischio di effetti indesiderati.

Infatti, è fondamentale utilizzare piccole quantità con dosaggi limitati e concentrazioni di prodotto basse e ripetute per un periodo di tempo più esteso.

 

La durata un po’ più prolungata del trattamento assicura ottimi risultati

Le mascherine vanno indossate per 6- 8 ore (più o meno il tempo del riposo notturno) e il trattamento ha un durata di circa 25- 30 giorni. Nei casi più severi come denti macchiati dall’uso di tetracicline, il trattamento può prolungarsi anche per due mesi.

Ti sembrerà un tempo lungo, ma se ci pensi bene il gel agisce mentre stai dormendo, e non comporterà alcun sacrificio da parte tua.

Con questo trattamento dovrai pazientare un po’, ma ne varrà la pena: i risultati non saranno immediati, ma gli effetti collaterali sono bassissimi sullo smalto e sulla radici, anzi quasi nulli, e il tuo rinnovato sorriso ti darà una grande soddisfazione.

Questa tecnica è quella maggiormente studiata e praticata in tutto il mondo e che io stesso ho adottato da più di vent’anni di professione, ottenendo sempre risultati eccellenti.

È vero che ognuno di noi è diverso e abbiamo una diversa sensibilità (alcuni risultati sono eclatanti, altri risultati sono più contenuti), questo va detto, ma in vent’anni tutti i pazienti che si sono sottoposti al trattamento sono rimasti più che soddisfatti dei loro denti perfetti.

sbiancamento prima vs dopo

Paziente prima e dopo lo sbiancamento

Un altro vantaggio: le mascherine in silicone non scadono!

Le mascherine in silicone non hanno una scadenza e un’usura: puoi effettuare piccoli richiami del trattamento dopo un po’ di tempo. Solitamente, consiglio uno o due richiami l’anno, meno impegnativi del trattamento iniziale: possono durare dai 3 ai 10 giorni e ti consentiranno di stabilizzare il tuo colore, con risultati sempre migliori.

Spero di esserti stato utile. Cosa hai imparato da questo approfondimento? Massima attenzione alla scelta dei professionisti, evita possibilmente il fai-da-te, ma soprattutto non lasciarti irretire dalla pubblicità ingannevole: prezzi bassi difficilmente garantiscono risultati efficaci. Poca spesa… poca resa!

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    Simone Vaccari

    Simone Vaccari

    Si diploma in Odontotecnica con il massimo dei voti nel 1994, poi presso l’Università Degli Studi di Modena e Reggio Emilia si Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria nel 1999 con la votazione di 110/110 e lode. Negli anni 2000 e 2001 frequenta diversi corsi di aggiornamento negli Stati Uniti e in particolare Los Angeles, California, dove ha la possibilità di appassionarsi e di apprendere le tecniche più moderne e innovative in tema di Estetica Dentale. Nel 2003 fonda a Modena lo Studio Vaccari dove esercita la libera professione dedicandosi prevalentemente alla protesi adesiva ed all'estetica dentale. Relatore a numerosi corsi e congressi in Italia e all’estero, è considerato un punto di riferimento internazionale sul tema delle faccette dentali in ceramica.

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