COME SI CURA LA PARODONTITE: CONTROLLA I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO

Come curare la parodontite senza interventi chirurgici

La parodontite (conosciuta anche come piorrea) è una malattia infettiva cronica multifattoriale. Si definisce infettiva perché i batteri sono la causa dell’infiammazione che determinano gli esiti della malattia.

È cronica e multifattoriale perché per la sua manifestazione risente di più fattori. Sono stati determinati dei fattori di rischio noti che sono responsabili sia della manifestazione che della progressione della malattia.

Esistono differenti tipologie di fattori di rischio:

  • non modificabili, rappresentati dalla familiarità e dalla suscettibilità individuale
  • modificabili ed è proprio sul controllo di questi ultimi che si “gioca” il controllo della malattia, al fine di prevenire la perdita dei denti.
Hai bisogno di maggiori informazioni?

Ecco i principali fattori di rischio modificabili da conoscere e controllare per prevenire la malattia parodontale

Placca batterica e tartaro

Placca e tartaro (placca che si mineralizza e indurisce) si depositano sui denti; in un primo momento sulla corona e successivamente sulle radici.

I batteri responsabili della malattia parodontale sono presenti nella placca, ed è quindi molto importante l’eliminazione o quantomeno la sua riduzione. La rimozione e il controllo della placca batterica si esplica con una modalità di azione combinata.

Al parodontologo spetta la rimozione attraverso tecniche e strumenti non invasivi e non lesivi per i tessuti molli e l’istruzione del paziente al corretto mantenimento domiciliare.

Al paziente adeguatamente istruito con tecniche d’igiene dentale personalizzate spetta il matenimento e il controllo quotidiano.

Fumo

È dimostrato quanto sia importante astenersi dal fumo per la prevenzione e la corretta cura delle malattie parodontali. Il compito del professionista è quello di offrire la massima attenzione ed il supporto per la riduzione di questo fattore.

Diabete

Il controllo glicemico rappresenta un elemento importante nella cura della parodontite.

C’è un legame bidirezionale tra parodontite e diabete; chi ha una delle due malattie è più facilmente soggetto anche all’altra.

Oggi ci sono test di screening a bassa invasività che permettono di ottenere una diagnosi precoce.

Per il diabete esistono esami semplici in grado di scoprire la glicemia e l’emoglobina glicata e stabilire lo stato di salute del paziente.

Il parodontologo deve guidare il paziente e collaborare con il “diabetologo” per una corretta azione sinergica.

Scopri la Parodontite con il Test PSR

Per la parodontite possiamo avere un responso immediato attraverso un semplice sondaggio di screening, chiamato PSR – Periodontal Screening Recording.

Il test, eseguito con una sonda, in pochi minuti e senza nessuna invasività, permette di determinare lo stato di salute del parodonto.

Tasche parodontali residue

La tasca parodontale è uno dei principali segni clinici che indicano la presenza di parodontite.  La diagnosi viene determinata eseguendo il sondaggio parodontale.

Il professionista con l’ausilio di una semplice sonda millimetrata è in grado con certezza di stabilirne la presenza.

Fisiologicamente il solco gengivale è profondo fino a 3 millimetri; qualora superi i 5 mm si parla di tasca parodontale.

Come si riduce la tasca parodontale?

In primo luogo, eliminando o riducendo i batteri che la colonizzano; questo si può realizzare attraverso sedute specifiche di strumentazione in profondità.

Solo una volta ottenuta una completa riduzione dell’infiammazione si può verificare se permangono delle tasche parodontali.

In caso affermativo, per il paziente debitamente preparato (senza infiammazione e senza la presenza di altri fattori di rischio) sono disponibili tecniche chirurgiche molto specifiche per eliminare o ridurre le tasche residue.

Attualmente ci sono anche varie strategie terapeutiche che si applicano a seconda delle circostanze e che si realizzano sempre più seguendo criteri di mini-invasività (un esempio è la chirurgia rigenerativa minimamente invasiva) con l’ausilio di miscroscopi ad altissima risoluzione.

Conclusioni

La sinergia e la collaborazione tra il Parodontologo e il Paziente è la vera chiave di successo nella terapia parontale che se ben eseguita può consentire di ottenere risultati insperati e conservare i denti a lungo nel tempo.

Per qualsiasi dubbio o chiarimento in merito ai principali fattori di rischio che possono far insorgere la malattia, non esitare a scrivermi questo indirizzo: segreteria@simonevaccari.it. Sarò lieto di rispondere alle tue domande sull’argomento.

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    Francesco Bernardelli

    Francesco Bernardelli

    Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia con lode. Finalista al Premio H.M. Goldman al 13° Congresso Internazionale SIdP (marzo 2007). Socio attivo SIDP e membro della Commissione editoriale (2020-2021/2022-2023). Coordina i Corsi annuali della SIDP nelle due edizioni (2021-2022) ed ha partecipato in qualità di relatore ad eventi nazionali e internazionali. Ha eseguito studi di ricerca clinica pubblicati su riviste internazionali. Attualmente si occupa prevalentemente di parodontologia e comunicazione.

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