Scaccia per sempre la paura del dentista: il sistema che ti garantisce di non perdere i denti e il sorriso in 5 mosse
Le malattie gengivali colpiscono circa 20 milioni di individui in Italia con gravi conseguenze.
La paura e la mancata conoscenza spesso ci fanno ignorare che dietro l’angolo si nasconde un problema e un nemico agguerrito, capace di cambiare la nostra vita e costringerci a spendere tanti soldi e tanta fatica per rimediare.
- “Non sorrido da anni”
- “Non ho mai potuto sorridere nella mia vita”
- “Mi vergogno a scoprire il mio sorriso”
- “Ho paura che mi si allunghino i denti”
- “Soffro di alitosi: ho paura che le persone lo sentano”
Queste sono frasi comuni che molti pazienti rivolgono a sé stessi e al proprio dentista di fiducia.
Vediamo un po’ contro chi dobbiamo combattere.
La malattia parodontale è una delle malattie croniche più comuni: colpisce 1 persona su 2 in Italia sopra i 40 anni e 2 su 3 sopra i 65 anni. Gli esiti della malattia sono l’infiammazione del supporto del dente e, se non curata tempestivamente, la perdita del dente stesso.
Diverse ricerche scientifiche dimostrano un legame diretto tra chi soffre di malattie parodontali e malattie sistemiche gravi come cardiovascolari (Yusuf, The Lancet 2004), metaboliche, diabete (Preshaw, Diabetologia 2012) e complicanze in gravidanza.
Questo può avere un impatto diretto sulla vita, sulla propria sicurezza e sulle relazioni. Perdere il fascino e rendersi meno sicuri può peggiorare i rapporti. Puoi addirittura arrivare a pensare che le persone si allontanino da te per l’aspetto oltre che per l’alito sgradevole.
Oggi è possibile affidarsi alla scienza e trovare le risposte su cosa fare. Studi scientifici di qualità in campo parodontale lo dimostrano: una ricerca in Svezia (Axellson 2004) su un ampio numero di pazienti seguiti per 30 anni ha dimostrato che un buon controllo dei fattori di rischio porta a risultati ottimali e duraturi.
Scopri come conquistare la salute gengivale dopo che ti è chiaro perché è così importante
La causa delle malattie gengivali sono i batteri, contenuti nella placca. Il controllo di placca è il primo punto.
1. Igiene orale
Chi sa esattamente come deve essere fatta l’igiene corretta? Con quali strumenti? Con quale forza? Con quale frequenza?
Solo un professionista che ha studiato e acquisito una certa manualità. Troppe volte si sente dire:
- “Io mi pulisco di continuo”
- “Più di così non posso fare”
- “Non sono bravo”
- “Non ho tempo”
Il controllo di placca è fondamentale e per farlo bene basta sapere e mettere in pratica. Una buona informazione e una verifica sulla qualità delle manovre consente di ottenere risultati senza fare di più, ma facendolo meglio.
2. Alimentazione
Anche in questo caso affidiamoci alla scienza. Tanti studi scientifici mettono in risalto la correlazione tra alimentazione e malattia parodontale, in particolare l’eccesso di alcol e la carenza vitaminica (Sacks 2009, Pullikotil 2020).
Adottare un regime alimentare corretto è uno dei principi di base per favorire una risposta immunitaria adeguata.
3. Fumo
Numerosi studi scientifici confermano che il fumo ha un effetto diretto sui meccanismi infiammatori e sulla risposta immunitaria. Provoca cambiamenti nella circolazione e nell’attività delle cellule infiammatorie.
È come iniziare una partita di calcio con due gol di svantaggio. Ma la partita non è persa.
Al paziente è chiaro che il fumo faccia male. Al professionista spetta il compito di ridurre il danno e collaborare per smettere. Solo insieme si può vincere.
4. Scoprire i segnali di allarme
Il miglior medico di sé stesso è il paziente. Le malattie gengivali sono spesso asintomatiche, con sintomi iniziali molto lievi:
- Sanguinamento gengivale
- Gengive arrossate e gonfie
- Alitosi
- Lieve allungamento del dente
- Comparsa di un piccolo “buco nero”
- Spostamento del dente
Una gengiva che sanguina non è in salute. Il sanguinamento che va rilevato è quello al sondaggio parodontale, eseguito dal professionista.
Nel Workshop mondiale di parodontologia 2018 è stata introdotta una nuova classificazione: un paziente è considerato sano o risanato se il sanguinamento al sondaggio è inferiore al 10%.
Basta un semplice sondaggio, indolore e non invasivo, per conoscere il proprio score di sanguinamento.
5. Non aspettare
Le malattie parodontali sono silenti: nelle fasi iniziali i sintomi sono sfumati. Non c’è dolore acuto, ma solo sanguinamento gengivale o un leggero fastidio.
Proprio per questo, intervenire tempestivamente è fondamentale: l’infiammazione iniziale è superficiale e facilmente risolvibile, spesso senza alcun danno.
Le visite regolari permettono di stabilire lo stato di salute parodontale tramite screening e sondaggio parodontale.
Solo con l’analisi dei fattori di rischio e la loro modifica si ottengono risultati certi e duraturi. Ricordi lo studio di Axellson sui 30 anni?
Prendersi cura delle gengive oggi è un regalo per il futuro.
A chi mi devo affidare?
A un medico della salute orale specializzato nella malattia parodontale e nelle cure più efficaci.
Lo studio Vaccari si avvale del dott. Francesco Bernardelli, socio della Società Italiana di Parodontologia (SIDP), presente nei principali eventi scientifici e autore di studi internazionali.
La scienza oggi ci dice che il dente naturale è insostituibile. L’estrazione è un atto irreversibile, da considerare solo come ultima opzione.
Chi non vorrebbe risolvere un problema in modo definitivo?
“Dottore, mi tolga tutti i denti e mi metta tutti impianti”
Affidiamoci ancora una volta alla scienza: gli impianti dentali sono una soluzione eccellente, ma solo se inseriti in un paziente sano o risanato. In caso contrario, il rischio di perdita dell’impianto è elevato (Lisa Mayfield 2018).
Capire se l’ultima strada è quella giusta è un dovere verso sé stessi.
Se vuoi avere un parere, prenota subito una visita parodontale e trova le risposte per capire qual è la strada che più si addice al tuo caso.
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