
FACCETTE DENTALI O RICOSTRUZIONE? SVELIAMO IL DILEMMA…
Sognare un sorriso perfetto è il desiderio di molti, ma in un attimo può capitare l’imprevisto e ti si rompe un dente!
La sventura è proprio dentro l’angolo.
Nel mio lavoro ho sentito le storie più disparate di situazioni tragicomiche iniziate con un sorriso e finite con una corsa dal dentista.
Ti lascio pensare alle seguenti circostanze…
È una giornata di sole perfetta e durante una partitella di calcio il gomito del tuo compagno di squadra ti finisce sugli incisivi…
Magari stai pulendo la casa con auricolari nelle orecchie e la musica a palla sul tuo brano preferito, quando distrattamente scivoli sul pezzo di pavimento dove hai appena tirato il mocio…
Cadi di faccia e ti si scheggia un dente!
O ancora, se sei un goloso ed il torrone è la tua passione..
Immagina di aver appena visto tua mamma nasconderlo nella dispensa per farti una sorpresa dopo pranzo….
Bel problema se la sorpresa gliela fai tu perché nel morderlo fugacemente ti si rovina il sorriso…
In questo caso potresti dare la colpa al karma avverso.. ma capisci che basta davvero poco per procurarsi un danno.
Anche un giro in bici potrebbe essere fatale!
Stai assaporando il profumo della primavera mentre pedali, vuoi goderti a pieni polmoni il magico momento.
Sommerso in questa bolla di spensieratezza chiudi gli occhi per un attimo… poi becchi un sasso e cadi di faccia.
Come vedi di occasioni per rompersi un dente ce ne sono parecchie.
Ti riassumo le 3 più comuni:
• momenti ludici e sportivi
• incidenti
• alimentari
Se in molti pensano che la traumatologia dentale sia un argomento che interessa soprattutto pazienti in età pediatrica, posso assicurarti che l’inconveniente può capitare a chiunque.
L’esito è di gran lunga più sentito tra gli adulti, specialmente se legato all’estetica.
L’impatto disarmonico di un dente rotto può avere delle conseguenze inarrestabilmente gravi sulla tua vita personale e relazionale.
Può infatti costituire un limite alla tua libertà, privandoti della voglia di ridere e di relazionarti con le altre persone.
La vergogna di mostrare un sorriso sdentato come quello di un pirata è comprensibile.
Soprattutto quando gli occhi del tuo interlocutore sono puntati proprio sulla tua bocca.
Ti spiego in primo luogo come fa un dente a spezzarsi
Cerco di semplificare il concetto comparandoti lo smalto del dente ad un vetro.
Il vetro infatti è un materiale molto resistente in natura.
È capace di sopportare grossi carichi e scarsamente è soggetto ad usura.
Risulta però essere molto sensibile a colpi improvvisi che di fatto ne possono provocare la rottura.
Così sono anche i denti:
- molto resistenti
- capaci di gestire grandi traumi
- non si urtano (in condizioni cliniche fisiologiche)
- molto sensibili a traumi improvvisi.
Il dente, se esposto a una forza improvvisa di importante intensità, può fratturarsi.
La prima reazione che si ha quando ci si rompe gli incisivi anteriori è quella di finire nel panico…
Vorrei poterti dire di stare tranquillo, ma non è così.
Bisogna intervenire tempestivamente, soprattutto se l’entità del danno non è lieve…
Come capisci l’entità del danno?
Esistono sostanzialmente due tipologie di frattura dentale:
- Fratture coronali
- Fratture profonde


Come curare le fratture coronali?
Le fratture coronali sono confinate nello spessore dello smalto.
Non coinvolgono la dentina o ne comportano un’esposizione minima.
Questo tipo di frattura ti sarà nota con il nome di “scheggiatura”.
È un trauma che non implica dolori, ma a livello estetico di problemi ne causa eccome…
Queste fratture dello smalto interessano frequentemente anche i denti posteriori.
La causa più abituale è di natura alimentare.
La porzione di smalto fratturata ha spesso margini frastagliati o taglienti tali da causare fastidi alla lingua.
Ti do una buona notizia: il danno può essere riparato con una semplice otturazione.
La soluzione terapeutica migliore consiste nel correggere la porzione fratturata con un restauro diretto in composito: le otturazioni bianche.
I materiali di ultima generazione offrono performance eccezionali per questo tipo di problema sia in termini funzionali che estetici.
Nella maggior parte queste fratture possono essere riparate in un solo appuntamento con un investimento economico moderato.
Cosa fare in caso di fratture profonde?
Diverso è il discorso quando parliamo di fratture profonde.
In queste situazioni la forza conclusiva comporta la frattura di una parte più ampia del dente.
Gran parte di dentina viene esposta e nei casi più gravi viene coinvolta anche la polpa.
Generalmente si tratta di traumi contusivi importanti, accompagnati da forte dolore.
La sofferenza è determinata sia dalla frattura del dente che dal trauma sui tessuti molli quali le labbra, le guance ed il naso.
Il mio consiglio è quello di contattare immediatamente il proprio dentista.
Più elevata è la tempestività d’intervento, maggiori sono le percentuali di successo.
Ti spiego nel dettaglio perché.
Nella dentina sono presenti i tuboli dentinali.
Immaginateli come dei tubi idraulici in grado di trasmettere la sensibilità.
Normalmente la dentina è avvolta dallo smalto pertanto questa sensibilità viene coperta da strati superficiali molto resistenti.
In caso di trauma si ha una esposizione improvvisa di questi tuboli e il dente può diventare in pochi secondi molto dolente.
Rottura profonda del dente: quali trattamenti eseguire?
L’intervento del dentista è fondamentale sia per eliminare il dolore che per proteggere la dentina. L’area che si è esposta deve essere pulita e disinfettata.La dentina va quanto prima e sigillata. L’operazione viene effettuata utilizzando comuni adesivi smalto-destinali e un goccio di composito fluido.
Questa manovra di solito richiede pochi minuti e permette di bloccare rapidamente la sensibilità dolorosa.
Inoltre, la dentina “sigillata” avrà meno problemi di causare danni al nervo sottostante.
Solamente un intervento veloce può garantirti di mantenere il dente vivo.
Come devi comportarti se la polpa del dente è esposta?
La tempestività del trattamento nel caso in cui la frattura abbia comportato l’esposizione della polpa è ancor più fondamentale.
È stato dimostrato che la protezione della polpa in tempi rapidi consente maggiori garanzie di successo in tema di mantenimento della vitalità dentale.
In questo caso l’età del paziente è un fattore discriminante: le più alte percentuali di successo si riscontrano nei giovani.
Una volta coperta e protetta la dentina e/o la polpa potrai programmare un appuntamento volto a risolvere la componente estetica e a ricostruire il dente.

Hai bisogno di maggiori informazioni?
Come ricostruire il dente fratturato?
Possono verificarsi due situazioni.
Se il pezzo fratturato viene trovato sulla “scena del crimine” è bene portarlo dal dentista.
Ti consiglio di conservarlo in un semplice barattolo con dell’acqua.
Il liquido in cui viene immerso non è fondamentale, ma è importante che rimanga idratato.
Riattaccare il pezzo fratturato è una manovra semplice, spesso perché lo smalto si spezza in modo deciso con margini netti.
Nel caso in cui il frammento non venga reperito si può comunque ricostruire il dente con risultati estetici di altissima soddisfazione.
Che materiali utilizzare in questo caso?
È in atto la grande diatriba tra restauro diretto in composito o faccetta in ceramica.
Personalmente sono un grande sostenitore della ceramica sia per motivi estetici che per rimediare a una brutta frattura.
Ti spiego subito il motivo.
La ceramica:
- È il materiale maggiormente biocompatibile
- Rafforza la resistenza del dente naturale.
Se il mio parere non ti convince, lascia che sia la scienza a farlo.

Il disegno 1 evidenzia come sia necessaria una forza di 15 (+-5) MPa per provocare la frattura di un margine incisale.
È ovvio che questo valore si riduce nel momento in cui il frammento rotto è stato riattaccato o se si esegue un restauro diretto.
In questo caso basterà la metà della forza per spezzarlo nuovamente: 8 (+-5) MPa.
Guardiamo adesso con attenzione il disegno 5.
Se al dente fratturato applichiamo nella zona vestibolare (esterna) una faccetta in ceramica, la forza necessaria per rompere il margine incisale sale a 20 (+-5) MPa.
Sì hai letto bene!
Con una faccetta il dente è più resistente!
Gli stessi valori li abbiamo sia che venga attaccato il pezzo fratturato sia che venga ricostruito in composito (vedi disegno 4 e 5).
La cosa però più eclatante è nel disegno 6.
Se costruisco una faccetta in ceramica che vada a comprendere anche la parte fratturata, la forza necessaria per rompere il dente sale a 28 (+-5) MPA, cioè quasi il doppio del dente naturale.
Oltre agli indubbi vantaggi estetici anche la durabilità nel tempo cosi come la resistenza lo rendono di certo un materiale eccellente.
Conclusioni
Spero in questo articolo di aver risposto ad ogni dubbio, altrimenti non esitare a scrivermi a simone@simonevaccari.it, sarò lieto di rispondere alle tue domande.
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